L’annuncio è ufficiale: la Formula 1 si prepara ad accogliere un nuovo protagonista. Cadillac, marchio di lusso statunitense sotto l’egida di General Motors, debutterà nel Circus nel 2026, segnando una svolta significativa nell’espansione americana del campionato. A confermare l’accordo è stato Mohammed Ben Sulayem, presidente della FIA, che ha parlato di un “accordo di massima” con il colosso dell’auto USA e i suoi partner.
Progetto Cadillac targato General Motors. Ferrari per il motore?
La nuova squadra, frutto della collaborazione tra General Motors e TWG Global, porterà il nome Cadillac e rappresenterà una pietra miliare per il brand, celebre per il suo prestigio storico e tecnologico. Nel 2026, la scuderia farà il suo ingresso con una power unit esterna, poiché il motore Cadillac non sarà pronto prima del 2028. Ferrari sembra essere la favorita per fornire i motori nel biennio 2026-2027, una scelta strategica che garantirebbe competitività sin dal debutto. La decisione di sviluppare un proprio motore entro il 2028 riflette l’intenzione di Cadillac di consolidare la sua presenza come costruttore indipendente, allineandosi agli standard dei maggiori protagonisti della Formula 1.
In tutto questo, l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca potrebbe aver creato il clima politico favorevole: prima delle elezioni, alcuni esponenti del Partito Repubblicano avevano promosso un’indagine negli Stati Uniti sul presunto comportamento anticoncorrenziale della Formula 1 riguardo al rifiuto della candidatura del team Cadillac.
Andretti e il ritorno in grande stile
Il coinvolgimento della famiglia Andretti, icona del motorsport, aggiunge un valore simbolico al progetto. Sebbene Michael Andretti abbia lasciato la guida operativa del team, Mario Andretti, campione del mondo 1978, contribuirà in qualità di consulente. “Non sarò coinvolto nelle operazioni quotidiane, ma darò il mio supporto dove necessario”, ha commentato l’84enne sui social.
Equilibrio economico e resistenze iniziali
Nonostante l’entusiasmo, il debutto di Cadillac ha richiesto negoziazioni complesse. Per placare le resistenze degli attuali team, preoccupati per la divisione dei ricavi, General Motors e TWG hanno accettato di versare, secondo quanto riportato dalla BBC, una tassa anti-diluizione di 450 milioni di dollari. Questo importo, superiore ai 200 milioni previsti dalle regole attuali, sarà ripartito tra le dieci scuderie esistenti per garantire un equilibrio economico in un contesto sempre più competitivo.
L’espansione americana: un pilota USA all’orizzonte?
Il debutto di Cadillac coincide con l’introduzione delle nuove regole motoristiche, che aumenteranno il peso della componente ibrida fino al 50%. Queste innovazioni hanno attirato altri grandi nomi come Audi, Honda e Ford, consolidando la Formula 1 come piattaforma tecnologica e commerciale. Per Zak Brown, CEO di McLaren, l’arrivo di Cadillac “porterà nuova energia al nostro sport, grazie alla sua storia e alla sua capacità di innovazione”.
L’ingresso di Cadillac rafforza ulteriormente il legame tra Formula 1 e Stati Uniti, già evidenziato dall’aumento delle gare oltreoceano e dalla crescente fanbase americana. Sebbene al momento non ci siano certezze, l’idea di un pilota statunitense in squadra è stata accolta positivamente dagli addetti ai lavori. “Potrebbe richiedere tempo, ma sarebbe fantastico per i tifosi”, ha dichiarato Zak Brown.
L’arrivo di Cadillac nel 2026 rappresenta un passo importante per il Circus, sia in termini di tecnologia che di espansione globale. Con un progetto ambizioso e il supporto di partner strategici, General Motors punta a lasciare un segno indelebile nella storia della Formula 1. L’attesa è alta, e gli appassionati guardano con entusiasmo al futuro, pronti a scoprire cosa porterà questa rivoluzione americana.
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