Cult Heroes – Kenny Burns

Cult Heroes – Kenny Burns

Questa settimana voliamo a Nottingham, dove la squadra della sponda sud del fiume Trent sta disputando un’ottima stagione. Non siamo ancora ai livelli del Forest guidato dal “Cult Manager” Brian Clough, ma chissà… Negli anni ’70 e ’80 c’erano tanti campioni, ma se dovessimo scegliere un “cult hero”, sul podio metteremmo di certo Larry Lloyd, John Robertson e Kenny Burns sul gradino più alto. Andiamo allora a scoprire cos’ha combinato per meritare quest’onore, prima di dare un’occhiata alla partita di domani contro l’Ipswich Town.

 

The Cult Hero

Il Nottingham Forest era stato promosso in First Division nel 1977. A onor del vero non era stata una promozione trionfale, visto che aveva ottenuto solo 52 punti in 42 partite (quando una vittoria valeva ancora due punti) e durante l’estate i tifosi erano più che altro preoccupati per questa nuova avventura. Non aveva battuto le altre due squadre neopromosse e in più avevano perso oltre il 25% delle partite. Brian Clough capì subito la necessità di un calciomercato mirato per portare giocatori d’esperienza che non si sarebbero fatti intimidire dal livello di calcio della First Division. Clough era conosciuto come un allenatore che pretendeva sempre disciplina dai suoi atleti. Molti lo temevano, una sua critica era quasi peggio di un pugno sul naso.

Nessuno avrebbe mai immaginato Kenny Burns con la maglia del Nottingham Forest. Uno scozzese famoso per i suoi falli in campo e per le sue serate trascorse tra pub e corse dei cani. Fu Peter Taylor, l’assistente di Clough, a suggerire l’acquisto di Burns. Inizialmente Clough non era affatto d’accordo, sapendo che il giocatore avrebbe potuto creare attriti nello spogliatoio: ai tempi del Birmingham, infatti, Burns si rifiutava addirittura di parlare con alcuni compagni di squadra. Anche il proprietario del Birmingham, David Wiseman, aveva sconsigliato l’acquisto a Clough perché Burns creava troppi problemi. Ma Taylor riuscì a convincere Clough e il Forest sborsò 150.000 sterline per portare Kenny al City Ground.

La tattica usata per ingaggiarlo fu alquanto singolare: trascorse qualche giorno a Birmingham sotto mentite spoglie, seguendo Burns mentre andava al pub e a vedere le corse dei cani. Tornò a Nottingham e disse a Clough che in realtà beveva e scommetteva poco, e che forse la stampa aveva esagerato un po’ con la sua immagine.

Burns aveva iniziato la sua carriera al Birmingham City come difensore, poi, nel 1974, era stato spostato in attacco dopo la partenza di Bob Latchford. Clough decise di riportarlo al suo vecchio ruolo in difesa, pensando che lì avrebbe potuto creare più problemi agli avversari. Lo vedeva come un Bobby Moore scozzese, ma diciamo che la differenza in termini di cattiveria era abissale! Per fortuna, gli arbitri degli anni ’70 non erano così severi con i cartellini: per essere espulsi, di solito, l’avversario doveva finire all’ospedale! E così Burns ne approfittò, facendo un ottimo lavoro nel fermare gli attaccanti avversari.

Nel resto del campo, le cose andarono come nessuno avrebbe mai immaginato. Il Forest vinse le prime tre partite della stagione e, mentre tutti parlavano della “fortuna della neopromossa”, Brian Clough continuava a costruire la sua squadra, non per la salvezza, ma per puntare alla vittoria del campionato. A settembre acquistò il portiere Peter Shilton per 325.000 sterline, una cifra record per un portiere all’epoca. Il 19 novembre perse contro il Leeds, ma quella fu l’ultima sconfitta della stagione visto che il Forest vinse il campionato con sette punti di vantaggio sul Liverpool.

L’acquisto di Shilton si rivelò fondamentale, la squadra subì solo 24 gol in 42 partite, ma molti giocatori non si avvicinavano nemmeno all’ area di rigore per paura di Kenny Burns! Giocava a fianco di Larry Lloyd, il quale confessò di non capire perché avessero comprato “quel teppista scozzese” dal Birmingham. Ma alla fine della stagione il motivo era chiaro e Burns fu votato miglior giocatore dell’anno.

Le due stagioni successive portarono ancora più gloria al Nottingham Forest e a Kenny Burns, con la conquista di due Coppe dei Campioni consecutive. Il suo stile di gioco era sempre molto aggressivo, ma allo stesso tempo intelligente, soprattutto nelle partite europee. Potete trovare su YouTube un classico “momento Kenny Burns”: digitando “Kenny Burns Headbutt”, vi apparirà un suo capolavoro in una partita contro l’Arsenal. Non sarebbe mai stato un giocatore adatto al VAR!

L’ altra sua apparizione più famosa del web è una foto scattata prima di una partita, quando i suoi pantaloncini (sempre molto corti negli anni ’70 e ’80) non coprirono proprio tutto… Qui vi risparmio il link, diciamo solo che Burns era un giocatore “vietato ai minori” sia dentro che fuori dal campo! Non sarebbe sopravvissuto nel calcio moderno, ma durante gli anni ’70 e ’80 valeva oro per i tifosi del Nottingham Forest.

 

Tornando alla partita Forest-Ipswich

Il Forest ha fatto un discreto inizio in questa stagione e nonostante le due sconfitte di fila contro l’Arsenal e il Newcastle si trova ancora settimo. Magari qualche tifoso credeva in un colpaccio all’Emirates come ha già fatto ad Anfield, ma in realtà l’Arsenal non ha mai sofferto: le assenze di Anderson e Gibbs White hanno lasciato un vuoto piuttosto ampio nel centrocampo del Forest. Entrambi sembrano ancora in bilico per un rientro in vista del match, previsto oggi alle 16.00 contro l’Ipswich. Inoltre, sembra anche difficile la presenza in campo di Elanga, uscito all’intervallo nella sfida della scorsa settimana e il mister Nuno Espirito Santo potrebbe dare una chance da titolare a Jota Silva.

Non si è detto molto la volta precedente sull’Ipswich per via dell’esordio di Ruben Amorim sulla panchina del Manchester United. Ma con un pareggio più che meritato e una vittoria in trasferta nel turno precedente contro il Tottenham si può dire con una certa tranquillità che l’Ipswich sta iniziando ad abituarsi alla vita da Premier League.

I momenti più piccanti del match sono arrivati comunque nel dopopartita. Mentre Amorim era in diretta su Sky Sports, Ed Sheeran, tifoso e azionista dell’Ipswich si è reso protagonista di una vera e propria invasione di campo per dire la sua, una cosa onestamente poco corretta nei confronti di Amorim. Ha poi ammesso di non essersi reso della diretta, ma non è che le interviste post-partite sono solitamente registrate! Subito dopo Roy Keane, parte dell’equipe Sky ed ex allenatore dell’Ipswich ha litigato con un tifoso locale e l’ha invitato al parcheggio per continuare a suo modo la discussione. Non credo che il tifoso si sia presentato, l’esito sarebbe stato molto prevedibile.

Tornando a quello che succede in campo, vedremo quindi se l’Ipswich potrà continuare questa striscia di risultati positivi. In ogni caso, come il Forest, anche Kieran McKenna è condizionato degli infortuni a centrocampo e anche qui aspettiamo notizie di possibili rientri. Il City Ground non è mai stato un campo molto fortunato per l’Ipswich, visto che ha perso le ultime tre trasferte contro il Forest, e l’ultima vittoria a Nottingham risale al 1999, ben 16 partite fa. Chissà se questo sarà il buon momento per rompere il tabù.

È chiaro che Forest-Ipswich non la sfida  più blasonata della 13° giornata di Premier League, ma resta uno degli scontri più interessanti per gioco e possibili occasioni, anche senza un altro Kenny Burns in campo per mettere paura a tutti, non solo gli avversari!

 

Adam Grapes

(Credits: Getty Images)

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