La corsa alla presidenza FIGC: Gravina si ricandida, ma la Serie A resta divisa

La corsa alla presidenza FIGC: Gravina si ricandida, ma la Serie A resta divisa

Gravina FIGC

La sfida per la guida della Federazione Italiana Giuoco Calcio entra nel vivo. Gabriele Gravina ha ufficializzato la sua ricandidatura per il terzo mandato consecutivo, con le elezioni previste il 3 febbraio 2025. Tuttavia, il panorama politico del calcio italiano è tutt’altro che compatto, con la Lega Serie A che si conferma l’ago della bilancia, divisa tra sostenitori e detrattori del presidente uscente.

Un consenso costruito, ma non totale

Gravina può contare su un consenso significativo grazie al sostegno di diverse componenti elettive: i Dilettanti (34%), l’Assocalciatori (20%), la Lega Pro (12%), l’Assallenatori (10%) e la Serie B (6%). A rafforzare ulteriormente la sua posizione, si aggiunge l’apertura di alcuni club di Serie A, come Torino, Bologna, Fiorentina, Monza, Parma, Udinese e Venezia, che in passato si erano dimostrati critici.

Inoltre, Gravina ha ricevuto riconoscimenti per la gestione della pandemia: Urbano Cairo, inizialmente tra i critici, ha lodato la sua capacità di “mantenere la barra dritta” in uno dei momenti più complessi per il calcio italiano.

Un fronte contrario frammentato

Il fronte di opposizione a Gravina, guidato da Claudio Lotito e Aurelio De Laurentiis, si trova in difficoltà. Nonostante le critiche mosse al presidente uscente, questo blocco non è riuscito a esprimere un candidato ufficiale, rivelando divisioni interne e mancanza di compattezza. Pur mantenendo un ruolo di pressione, l’assenza di un nome unificante rappresenta un punto debole per l’opposizione, lasciando Gravina in una posizione di forza.

Serie A: un fronte spaccato

La Serie A è spaccata tra un fronte composto da Inter, Juventus, Milan, Roma e Atalanta, che si oppone al blocco tradizionale guidato da Lotito e De Laurentiis. Per affrontare queste dinamiche, la Serie A ha deciso di anticipare le proprie elezioni interne, fissandole al 9 dicembre. Tra i candidati per la presidenza della Lega Serie A si trovano Ezio Maria Simonelli, Gandini e Bonomi. L’esito di questa votazione potrebbe influire sulle elezioni FIGC, definendo l’orientamento della Lega Serie A.

Del Piero e le sue possibilità

Il nome di Alessandro Del Piero è stato evocato come alternativa a Gravina. Tuttavia, come ha sottolineato Gravina stesso, “serve qualcuno che lo candidi”, evidenziando che il nome dell’ex capitano della Juventus non è stato formalizzato in una candidatura. Del Piero, da parte sua, ha dichiarato di voler affrontare la questione “con spirito di squadra” e solo in presenza di un fronte compatto e unito. Al momento, rimane una figura simbolica più che operativa nella corsa alla presidenza.

Totti e il suo endorsement per Del Piero

Un elemento interessante in questa dinamica politica è rappresentato da Francesco Totti, che ha espresso il suo sostegno a una possibile candidatura di Alessandro Del Piero. Parlando da Dubai, Totti ha dichiarato che vedrebbe bene il suo storico rivale all’interno della Federcalcio. Questo endorsement rafforza l’immagine di Del Piero, pur rimanendo al momento un’ipotesi non concretizzata.

Le ombre sull’inchiesta e la riforma dello Statuto

La ricandidatura di Gravina si colloca in un contesto segnato dall’inchiesta della Procura di Roma per presunti reati di autoriciclaggio e dossieraggio illegale. Gravina ha definito le accuse “infamanti e prive di fondamento”, sottolineando di essere “uscito indenne sul piano giudiziario”. Parallelamente, Gravina rivendica il successo della riforma dello Statuto, approvata con l’83% dei voti favorevoli.

Questo cambiamento ha ridisegnato i pesi delle componenti federali, con qualche malumore, in particolare dalla Lega Pro, ma è stato accolto positivamente dalla maggior parte degli attori coinvolti.

Le richieste specifiche della Serie A

Nonostante alcune aperture verso Gravina, una parte della Serie A continua a muovere critiche, chiedendo maggiore attenzione a temi come i diritti TV e il supporto economico ai vivai. Queste richieste, insieme alle tensioni all’interno della Lega Pro per la riforma dello Statuto, restano punti di attrito importanti.

Con le elezioni fissate per febbraio e le dinamiche della Serie A ancora in evoluzione, la corsa alla presidenza FIGC è tutt’altro che definita. Gravina parte da una posizione di forza, ma la frattura all’interno della Serie A e l’eventualità di un avversario di peso, come Del Piero, potrebbero rimescolare le carte. L’assemblea del 9 dicembre rappresenterà un primo banco di prova per comprendere se i fronti opposti riusciranno a compattarsi o se Gravina potrà consolidare ulteriormente la sua posizione.

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