L’Osimhen-mania, a Napoli, probabilmente non si è mai spenta. Ma sopita o meno, lo stesso Victor l’ha ravvivata con una notte stellare in Europa League: doppietta decisiva contro il Tottenham (battuto 3-2). Due gol, uno di piede, uno di testa: in puro amarcod azzurro, entrambi su assist di Dries Mertens.
Scherzo del destino o no, la notte di gloria del nigeriano arriva a pochi giorni dalla brusca frenata del Napoli, in casa, contro l’Atalanta, un match nel quale il volto di questa stagione dell’attacco partenopeo, Romelu Lukaku, ha potuto sentire, da parte di alcuni tifosi presenti al Maradona, i primi fischi della propria carriera azzurra. Vista la situazione, non poteva che accendersi il confronto a distanza.
La nostalgia di Osimhen e il confronto con Lukaku
Romelu in ombra, Victor illumina l’Europa: la serata sontuosa di Osimhen ha inevitabilmente riaperto il dibattito sui social, alimentando il rimpianto per un attaccante esplosivo, che, per molti tifosi partenopei, rappresenta ciò che ora manca all’attacco del Napoli. Per i tifosi azzurri, Osimhen è molto più di un ex giocatore: l’ex cannoniere dello Scudetto rappresenta una stagione di successi e un approccio alla partita fatto di energia e imprevedibilità, lontano dallo stile più statico di Romelu Lukaku.
“Altro che Lukaku,” si legge sui social, “Osimhen è di un’altra categoria!”. Un commento che riflette il malumore diffuso, accentuato dalle prestazioni altalenanti del belga, che fatica a trovare quella continuità che ci si aspetta da lui. Le critiche si fanno sempre più esplicite: “Lukaku non riesce nemmeno a muoversi come faceva Victor, c’è una differenza di livello”.
I tifosi si dividono: meglio Osi o Big Rom?
Lukaku-Osimhen è un dualismo che il Napoli si porta dietro dall’ultima estate. La lunga, interminabile telenovela che ha portato il belga alla corte di Conte è stata infatti punteggiata da quell’altra, altrettanto lunga se non di più, della cessione di Osimhen. Alla fine, il sospiro di sollievo con i tasselli che sono andati ognuno al loro posto.
Ma ora c’è chi ci ripensa: “Lukaku non può essere il sostituto di Osimhen”, “Non riesco a perdonare Conte per aver mandato via Osimhen per prendere un pacco chiamato Lukaku”, si legge tra i commenti più critici. È palese che si tratti di due attaccanti profondamente differenti a livello di caratteristiche. Il nigeriano è esplosivo e rapido, il belga è un centravanti molto fisico e ha dalla sua un’esperienza, maturata nei maggiori campionati europei, che Osimhen ancora non ha.
Nonostante la maggioranza esprima il desiderio di un ritorno di Osimhen, non manca chi invita a guardare avanti, accettando Lukaku come l’attuale centravanti: “Osimhen è il passato, ora dobbiamo pensare al presente, il nostro centravanti è Lukaku”, oppure c’è chi fa notare che anche Osimhen “la scorsa stagione passeggiava per il campo”.
Ma la nostalgia sembra avere la meglio: rivedere Osimhen “sarebbe un sogno, ma sappiamo che ormai è andato”. C’è chi però non riesce a rassegnarsi: “A gennaio mandate Lukaku altrove e riportateci Osimhen!”.
Lukaku: contro l’Inter per il riscatto
A Lukaku non resta che rispondere sul campo: Conte, che probabilmente lo ritiene più funzionale per il proprio gioco rispetto a Osimhen, lo ha voluto fortemente nell’ultima sessione di calciomercato, continua a difenderlo a spada tratta, “Meglio averlo con noi che contro di noi”, ha dichiarato recentemente. Insieme, hanno conquistato lo Scudetto con l’Inter. E proprio l’Inter sarà il prossimo banco di prova degli azzurri: dopo quei fischi di parte del Maradona, è probabile che Lukaku si attenda che anche San Siro, come già accaduto, lo accolga tra i fischi. Starà a lui fare in modo che provengano solamente dal settore nerazzurro.
(Photo credit: Getty Images)
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