Se l’Italia vincesse la Coppa Davis e Sinner fosse squalificato per doping gli Azzurri perderebbero il trofeo? Il caso di Sinner si concentra sulla positività al Clostebol, riscontrata durante Indian Wells. L’ITIA aveva assolto il tennista, riconoscendo l’evento come una contaminazione accidentale, ma la WADA ha fatto ricorso, sostenendo che ci sia stata negligenza. La richiesta è di una sospensione che potrebbe variare tra uno e due anni.
In caso di condanna, Sinner non perderebbe i risultati ottenuti fino al giorno del verdetto, come stabilito dalle normative. Tuttavia, i rischi vanno oltre i numeri: una squalifica potrebbe avere un impatto devastante sulla sua immagine e sul suo slancio verso il futuro. Episodi simili, come quelli di Sara Errani e Maria Sharapova, mostrano come questi casi possano cambiare profondamente le carriere, anche quando l’intenzionalità del gesto non viene provata.
Non mancano, però, precedenti incoraggianti. Atleti come il calciatore Palomino e la tennista Matilde Paoletti sono stati assolti dopo aver dimostrato che la contaminazione era stata del tutto accidentale. La speranza per Sinner è che il TAS possa accogliere una simile interpretazione, evitando una punizione severa.
Camporese su Sinner: “Le voci dicono che ci sarà una pena”
Omar Camporese, intervistato da Mowmag, non ha nascosto la sua opinione critica: “La questione è allucinante, è stata solo sfortuna. So che la WADA è molto arrabbiata per quello che è successo in passato, per le questioni del doping delle cinesi, dei ciclisti che avevano fatto abuso di sostanze dopanti in cui loro si sono sentiti presi in giro e ora sono incazzati. Per cui alla prima gliela vogliono far pagare e purtroppo è capitato proprio Sinner”.
Sul possibile verdetto, Camporese ha aggiunto: “Le voci dicono purtroppo che ci sarà una pena, anche se non si sa di quanto, ma ci sarà. Finché non viene fuori il verdetto non ci voglio credere. Anche perché se veramente si verifica una cosa simile non so cosa succede al tennis. Lo share del tennis dopo una roba del genere non sarà uguale a quello di adesso”.
Come noto. Il tennista rischia uno stop “di uno o due anni” Alla WADA toccherà o contestare la ricostruzione dei fatti, o invece sostenere che ci sia stata “colpa o negligenza” da parte dell’atleta, se quest’ultimo non “avesse fatto del tutto per evitare” il contagio da doping. Da regolamento antidoping, infatti, ogni atleta è responsabile non solo per il proprio comportamento, ma anche per quello del proprio staff.
Se Sinner venisse squalificato, l’Italia perderebbe la Davis?
Anche in caso di squalifica, la vittoria italiana in Coppa Davis rimarrebbe al sicuro. Una eventuale squalifica, infatti non sarebbe retroattiva, ma partirebbe dal momento della sentenza.
Vale a dire che punti e premi e tornei giocati fino a quel momento da Sinner sarebbero tutti considerati validi. Quindi, la sua partecipazione alla Coppa Davis è chiaramente perfettamente regolare, e lo sarà, di conseguenza, anche qualsiasi esito possibile. Rimarrà quindi solo la decurtazione dei 400 punti di Indian Wells. In conclusione, se l’Italia dovesse batter in finale l’Olanda e vincere la Coppa Davis, il trofeo rimarrebbe nelle mani degli Azzurri, anche se Sinner venisse squalificato successivamente.
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